Pippo Delbono presenta "Sangue"

POEVISIONI al Club Amici del Cinema

Anteprima cinematografica del Festival Internazionale di Poesia 2014 mercoledì 14 maggio alle ore 20.30 al Club Amici del Cinema. Proiezione del film SANGUE di Pippo Delbono, e incontro con l’Autore.
Intervengono Giancarlo Giraud, direttore Club Amici del Cinema, e Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, critico cinematografico e film maker.
Il film, in programma anche giovedì e venerdì alle ore 21, sabato alle ore 18.30, fa parte della sezione Poevisioni, rassegna di cinema, poesia e realtà diretta da Maurizio Fantoni Minnella in programma al Club Amici del Cinema e al Palazzo Ducale a partire dai primi di giugno.
Nell’ambito di Poevisioni verranno programmati anche Grido, Blu Sofà, La paura, e Amore Carne. In SANGUE, presentato in prima visione, Delbono ha ripreso con una videocamera digitale e un telefonino l’agonia della madre e i riti funebri seguiti alla sua morte, e vi ha accostato un incontro con Giovanni Senzani, ex leader delle Brigate Rosse uscito dal carcere dopo 23 anni di detenzione; l’incontro si svolge a L’Aquila, la città sfigurata dal terremoto. Sangue è un film sul dolore e sulla morte, che unisce i destini di due personaggi reali apparentemente lontanissimi, l’attore e regista e l’ex brigatista rosso, uniti dal dolore per la perdita, rispettivamente della propria madre e della moglie. Nonostante il successo ottenuto al Festival di Locarno, viene praticamente boicottato da tutti circuiti cinematografici (con pochissime eccezioni), e considerato come inaccettabile proprio perché in esso l’autore accetta di dialogare con l’uomo e non con il giudice implacabile che ha emesso una sentenza di morte, cosciente del fatto che solo il dolore per la perdita di una persona amata può unire e ridare umanità a chi l’aveva perduta.
Pippo Delbono, attore e regista teatrale e cinematografico tra i più rilevanti nel panorama contemporaneo, è nato a Varazze, e le sue origini liguri traspaiono anche in questo suo ultimo lavoro, che viene presentato con la dicitura versione originale italiano/genovese. Dopo gli studi di arte drammatica inizia una lunga ricerca di un nuovo linguaggio teatrale, prima in Danimarca e successivamente in India, Cina e Bali. L’incontro con Pina Bausch, che lo invita a partecipare a uno dei lavori del suo Wuppertaler Tanztheater, segna una tappa fondamentale nel percorso artistico del regista. Ha al suo attivo molteplici allestimenti teatrali, creazioni totali in cui gli attori sono parte di un nucleo che si mantiene e cresce nel tempo, e che già dalla prima opera definiscono i tratti di un lessico teatrale unico che rappresenta la peculiarità di tutte le creazioni seguenti. In campo cinematografico associa all’attività attoriale (lo ricordiamo come interprete in Io sono l'amore di Luca Guadagnino, Goltzius and the Pelican Company di Peter Greenaway, Pulce non c'è di Giuseppe Bonito, Io e te di Bernardo Bertolucci) quella di regista. Esordisce con il lungometraggio Guerra, premio Donatello come miglior film documentario 2004, cui faranno seguito Grido, Blu Sofà, La paura, Amore Carne. Dopo questi titoli un altro elemento, il sangue, si aggiunge all’universo poetico e umano di un autore radicale sia sul palcoscenico sia quando si arma, è il caso di dirlo, di una videocamera digitale oppure, come nel film che presentiamo, di un cellulare, quasi per ridurre la distanza tra la realtà e lo sguardo su di essa. Uno sguardo profondamente umanistico che chiede e non pretende attenzione, pazienza e complicità.

 

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