“Sampierdestate” ricorda il ventesimo anniversario del G8

Lunedì 19 luglio alle ore 21 presso l’arena estiva del Club Amici del Cinema (via Carlo Rolando 15), nell’ambito di Ovest.Doc (la rassegna dedicata al documentario), si proietterà Black Block di Carlo A. Baschmidt alla presenza del regista. Sempre in tale occasione, Giuliano Galletta e Valentina Damiani presenteranno il libro Una famiglia al G8. Diario, foto, documenti (ed. Archivio dei movimenti) di Adriano Silingardi. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione 28 Dicembre, vuole ricordare il ventesimo anniversario dei drammatici fatti del G8 di Genova 2001.

Prodotto e distribuito da Fandango e presentato alla 68a Mostra del Cinema di Venezia, Black Block è un film che, attraverso Lena e Niels (Amburgo), Chabi (Zaragoza), Mina (Parigi), Dan (Londra), Michael (Nizza) e Muli (Berlino), intende restituire una testimonianza di chi ha vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto. Tra tali racconti, emerge quello di Muli, il quale ripercorre i motivi per i quali ha deciso di impegnarsi nella politica, fino alla sua partecipazione alle giornate di Genova 2001, le violenze subite, e la scelta di ritornare nel capoluogo ligure per testimoniare ai processi. È tornato affrontando il trauma subito per trasformarlo in un’occasione con la quale trovare un riscatto morale. Attraverso la sua esperienza matura un nuovo percorso politico, riacquista la voglia di confrontarsi e lo stare insieme, e soprattutto riscopre un’altra Genova. Il libro di Adriano Silingardi Una famiglia al G8. Diario, foto, documenti è basato sul diario degli avvenimenti vissuti da una famiglia genovese (madre, padre e due figli di 30 e 15 anni) che ha partecipato alle iniziative del Genoa Social Forum nel luglio del 2001. Il libro si sviluppa giorno per giorno con le fotografie scattate da tutta la famiglia e con i documenti (giornali, volantini, manifesti) raccolti all’epoca e oggi conservati nell’Archivio dei Movimenti. Il racconto in prima persona delle esperienze restituisce una dimensione personale e familiare degli avvenimenti vissuti all’interno di una grande e tragica esperienza collettiva. Il libro è aperto da una prefazione del giornalista Giuliano Galletta, mentre la grafica è curata da Roberto Rossini.

 

 

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