UniAuser Genova in collaborazione con il Club Amici del Cinema e Misericordia Genova Centro presenta A Fab Day’s Night – Le giornate genovesi dei Beatles di Elisabetta Ferrando.

Mercoledì 28 luglio alle ore 21 presso Villa Giuseppina (via Bologna 21 – quartiere di San Teodoro) si svolgerà il terzo appuntamento dell’iniziativa “Giovani insieme in Villa Giuseppina. Rassegna cinematografica per ragazze e ragazzi” promossa dall’UniAuser Genova con la collaborazione del Club Amici del Cinema e di Misericordia Genova Centro.

Partita il 14 luglio, la manifestazione proseguirà per i prossimi mercoledì estivi, 11 agosto escluso, fino al 1° settembre compreso. In tali serate, l’ingresso è libero perché l’azione è finanziata dal Ministero del Lavoro attraverso la Regione Liguria all’interno del Patto di sussidiarietà per interventi a sostegno dei giovanissimi all’interno del progetto regionale RESTART GIOVANI – UN PATTO PER L’ESTATE.
La manifestazione è dedicata ai ragazzi e vede al centro il tema della giovinezza affrontato nelle sue varie declinazioni (cura, impegno civile, musica, integrazione, sport) e, in quest’ambito, mercoledì 28 luglio sarà proiettato A Fab Day’s Night – Le giornate genovesi dei Beatles alla presenza della regista Elisabetta Ferrando e del critico cinematografico Juri Saitta.
Il film sarà preceduto da una “lezione” sulla leggendaria band di Liverpool a cura dell’Associazione Culturale “Genova senza confini”. A Fab Day’s Night è un documentario che racconta dei due concerti che i Beatles tennero a Genova il 25 e il 26 giugno 1965 in occasione del loro primo e unico tour italiano, svoltasi anche a Roma e a Milano. Girata nel 2016 con un budget limitato e quindi sprovvista delle canzoni originali del leggendario gruppo musicale (cui i diritti d’autore sono troppo costosi), l’opera è composta da un filmato, da diverse foto inedite dei due concerti e, soprattutto, da oltre trenta testimonianze. Una struttura che rende il titolo in questione una cronaca emotiva (pur a distanza di cinquant’anni) di quelle due giornate fatta da quei “ragazzini” che assistettero allo spettacolo: frammenti di memoria, ricordi spesso contraddittori, ma soprattutto l'emozione del primo concerto della vita e la consapevolezza di aver preso parte al primo grande evento rivolto agli adolescenti.

 

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