Il Club Amici del Cinema a Balestrino

Il Cineclub di Sampierdarena presenta sabato 15 febbraio 2014 alle ore 21 (ingresso gratuito) la seconda edizione degli incontri cinematografici presso la Sala Auditorium delle Antiche Scuderie del Marchese del Carretto di Balestrino (SV).
Cinema Balestrino è un’iniziativa promossa dal Comune di Balestrino e curata dall’Assessore alla Cultura Maria Carla Calcaterra e da Giancarlo Giraud Presidente del Club Amici del Cinema di Genova.
Il primo incontro è dedicato al documentario con la proiezione del film Paradiso di Alessandro Negrini; nel corso della serata alla presenza del regista e dei curatori saranno presentati i sei incontri che comprendono questa seconda stagione (febbraio-maggio 2014).
“La musica e la felicità non hanno età” come dimostra Paradiso girato a Derry, nell’Irlanda del Nord dove ancora non si è spenta l’eco di una sanguinosa guerra civile tra cattolici e protestanti che ha lasciato ferite profonde nell’animo della città e dei suoi abitanti. Proprio a Derry un muro circonda il quartiere di Fountain, piccola enclave protestante all’interno di un’area a maggioranza cattolica, da allora chiusa in una sorta di carcere a cielo aperto. I giovani che hanno potuto sono andati via e le poche migliaia di abitanti che restano vivono un senso di oppressione e hanno conservato un ricordo nostalgico di un passato felice, quando non esistevano barriere ideologiche e, soprattutto, fisiche. E questo, in fondo, è “Paradiso”: la storia di una piccola evasione attraverso la musica. Il documentario, girato in lingua originale e sottotitolato in Italiano, prende il nome da un vecchio pub – il “Paradiso”, appunto – molto frequentato negli anni ’60, che chiuse dopo l’inizio del conflitto e lasciò un senso di nostalgia: metaforicamente, quello di un “paradiso” perduto. Mosso da questa nostalgia, il musicista Roy Arbuckle sfida l’ostilità lasciata dalla guerra civile tra le comunità di Derry e la paura di nuovi scontri e decide di riunire i musicisti della sua vecchia band “The Signetts”, tutti ultrasettantenni. L’obiettivo è superare gli odi con il linguaggio universale della musica in una grande serata danzante con cattolici e protestanti nuovamente insieme, riaprendo “The Mem”, che era stata la sala da ballo più popolare in tutta la città. Il lungometraggio ritrae con grande efficacia i personaggi che intrecciano le loro vite nella realizzazione del progetto, dagli attempati musicisti che non hanno perso verve e talento, alle due anziane sorelle, Catherine e May, le “bamboline del Mem”, irresistibilmente attratte dalla danza – soprattutto quando risuonano le note del tango. La freschezza contagiosa delle due donne, la vitalità della band che vuole superare i conflitti con la musica, sono il tema di un film che vuole celebrare soprattutto la capacità di vincere la paura dell’altro, di un mondo visto come “esterno” ed ostile. Una vittoria contro l’amara constatazione di una frase che Roy pronuncia nel film: “I vincitori scrivono la storia, e i perdenti scrivono le canzoni”.

Alessandro Negrini, poeta ma poi anche “regista per errore”, come lui stesso si definisce, è nato a Torino, ha trascorso la seconda metà degli anni ’90 viaggiando in Europa e scrivendo. Da dieci anni vive in Irlanda del Nord dove, prima di diventare regista, ha lavorato come bidello, rappresentante dello sconosciuto Circo Tribertis, guida non riconosciuta in un museo e distributore a domicilio di Pagine Gialle. I suoi lavori più noti parlano di esclusione sociale e di senza tetto e sono una combinazione di documentario, fiction e poesia. Tra questi: Immagini (1998), ispirato al lavoro dello psichiatra e poeta inglese R. D. Laing e alla riforma di Franco Basaglia del 1980 sull’opprimente sistema di salute psichiatrica in Italia; Posta prioritaria (2000), basato su materiale epistolare di vari intellettuali e artisti dall’Inghilterra, Ungheria e Italia, durante il periodo nazi-fascista; The House of Phrases (2001), vincitore come miglior cortometraggio internazionale online al 14° “Foyle Film Festival”; Lies and Waves (2003), un film sul sottile confine tra la pazzia e la normalità, tra i vincitori ad “Anteprima Spazio Torino”; Memories of Ice and Fire (2006) e Paradiso (2009), che era stato commissionato dalla BBC e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, vincendo 15 premi internazionali.
Attualmente collabora come regista indipendente con la BBC e RTE. In un’intervista rilasciata nel corso dell’Irish Film Festa a Roma 2013 ha dichiarato «Manca l’idea del documentario come film vero e proprio, che non sia reportage giornalistico o film d’elite. Il cinema nasce come documentario, i fratelli Lumière trasmisero la magia del cinema filmando la realtà. Ancora adesso, quando dico che faccio film documentari, alcuni amici  o conoscenti pensano che io faccia film sui pesci tropicali o sui pinguini. Una mia amica di recente, mi ha detto: “senti, ma quando lo fai un film vero?” Come un film vero? Paradossalmente cosa c’è di più vero di un film con personaggi veri?».
La serata nasce in collaborazione con Ovest. DOC, la rassegna sul documentario italiano, nuova iniziativa del
Club Amici del Cinema.

 

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