Febbre Gialla 2014 |
Quest’anno si parte da “Il capitale umano” di Virzì, il film che ha segnato la conversione noir dell’ultimo grande autore della commedia all’italiana, storia cupa di ordinaria immoralità ambientata nel profondo Nord dell’Italia: dove l’intreccio ruota attorno al ritrovamento di un cadavere, ma il vero noir riguarda l’anima delle persone che abitano nella zona, colpite da improvviso malessere dopo decenni di ebbrezza da boom economico. Fino a maggio, si vedranno poi tanti altri film da riscoprire. A cominciare da “Prisoners” di Denis Villeneuve, dove il regista canadese di “La donna che canta” si conferma uno dei migliori tra i nuovi autori di un cinema di genere e d’autore al tempo stesso. Stavolta ci sono due bambine che spariscono e un padre che si mette alla loro ricerca, accanendosi contro quello che ritiene sia il colpevole: ma lo schema della caccia al serial killer si allarga a un’analisi del nero che attanaglia un po’ tutti i personaggi, prigionieri delle loro angosce e delle loro ossessioni. Tra gli altri titoli annunciati, l’esordio americano del coreano Park Chan-wook (“Stoker”), lo strepitoso trionfo del falso e dell’inganno di “American Hustle”, il delirio thailandese di Nicolas “Drive” Refn in “Solo Dio perdona” (con Ryan Gosling e Kristin Scott Thomas memorabile dark lady), la sarcastica black comedy inglese “Killer in viaggio”, l’ottimo Ryan Gosling di “Come un tuono”. Ai margini del genere, da una parte il violentissimo ritratto della Cina contemporanea di “Il tocco del peccato”, dall’altra il più leggero “Il paradiso degli orchi” col signor Malaussène di Pennac ambientato alla Samaritaine di Parigi. E per i cinefili più raffinati “The Canyons” di Paul Schrader, film sperimentale e incompreso, ancora tutto da scoprire. |