Missing Film Festival. Lo schermo perduto 24° edizione

Dare continuità alla linea progettuale del MISSING FILM FESTIVAL significa mantenere uno sguardo curioso e attento al cinema nuovo, quello di giovani registi che esplorano con intelligenza e creatività il mondo di oggi, il cinema visto nei festival e dimenticato o scomparso dalle sale nonostante le affermazioni e i premi nelle principali rassegne internazionali e nazionali.

Nelle opere prime italiane in concorso - Cloro di Lamberto Sanfelice; Short skin di Duccio Chiarini; Vergine giurata di Laura Bispuri; Banana di Andrea Jublin; Arianna di Carlo Lavagna - emerge un’ampia varietà di talenti, storie ed emozioni che pure sembrano congiunte da un risvolto comune, l’indagine minuziosa del pianeta adolescenza e l’empatia verso i suoi incerti abitanti. E questo vale anche per altri titoli in programma, come Diamante nero o Corn Island o Squola di Babele. Strana coincidenza, considerando che quest’anno l’ospite più illustre del festival è un padre nobile, un maestro indiscusso della cinematografia mondiale come Yasujiro Ozu che spesso indugia nelle sue storie sul ruolo genitoriale. Il Missing presenterà i capolavori restaurati del regista che ha saputo elevare il cinema alla sua massima bellezza. In un’epoca che privilegia l’effimero la memoria diventa un dovere, ed è per questo motivo che il Festival rende omaggio al grande Orson Welles nel centenario della nascita con una retrospettiva in corso alla Mediateca con L’infernale Quinlan, occasione per celebrare i 40 anni di attività della Cineteca Griffith e con Il terzo uomo. L’altra data che nessuno di noi dimentica è il settantesimo anniversario della Liberazione, che verrà ricordata con Roma città aperta e con Road 47. Scorrendo il programma si trovano anche numerose prime visioni per Genova, come Corn Island e Diamante nero, oltre a TIR, Nessuno siamo perfetti e Let’s go, e tra le “quasi novità”, per rimanere in ambito italiano, vogliamo ricordare L’attesa, opera prima e quindi in linea col Missing, e Per amor vostro, perché Giuseppe M.Gaudino del Missing è già stato apprezzato ospite un paio di anni fa. La novità è rappresentata anche dai paesi di riferimento di quattro pellicole, Figlio di nessuno, Corn Island, Cinema Komunisto e Leviathan, che provengono dall’Est Europeo, fino a poco tempo fa area di confine poco frequentata ma caratterizzata negli ultimi anni da una fioritura di creatività e originalità di sguardi capaci di sorprenderci. E il documentario allora? Documentario o docu-film o cinema del reale, uno dei generi a cui da sempre il Missing riserva spazio e attenzione per la sua natura complessa, fatta di riflessione, testimonianza, racconto, memoria, rabbia, è più che mai vivo e presente e la sezione Doc è quasi interamente dedicata al cinema indipendente di registi giovani che realizzano film a basso budget con modalità narrative diverse e con la capacità di cogliere i fermenti e le sollecitazioni di una realtà sempre più globale, da Varvilla a Nessun fuoco nessun luogo, da L’equilibrio del cucchiaino a A fab day’s night a Triangle, differenti per tipologia e ambientazione. Ad aprire e chiudere la sezione Doc è lo stesso regista, Alberto Fasulo, ospite della serata inaugurale con Genitori, mentre il suo TIR, vincitore del Festival di Roma 2013 e rimasto in ombra per traversie di distribuzione ne segna la conclusione. Nel corso di questa lunga maratona cinematografica che comprende quasi 50 film il MISSING allargherà le sue proposte in varie sale della Liguria e circoli C.G.S. nazionali, fedele all’idea di cinema diffuso e non omologato.

 

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